Microrganismi Effettivi

Sanificare significa non solo eliminare dalle superfici tutti i germi e batteri pericolosi per l’uomo, ma anche fare in modo che gli ambienti siano sani e sicuri per chi li utilizza. Oggi è fondamentale ridurre al minimo la presenza di virus, utilizzando prodotti disinfettanti raccomandati dall’Istituto Superiore di Sanità. Questi includono sostanze come ipoclorito di sodio, etanolo e perossido di idrogeno, tutti approvati dal Ministero della Salute.
Tuttavia, questi disinfettanti eliminano anche i microrganismi innocui che sono naturalmente presenti sulle superfici. L’uso frequente di questi prodotti, specialmente quelli a base di cloro, può rappresentare un rischio per la salute, in particolare per le vie respiratorie, e avere effetti negativi sull’ambiente. Inoltre, l’uso costante di biocidi può far sì che alcuni germi sviluppino resistenze, diventando più difficili da eliminare e creando uno squilibrio nei microbi che abitano gli ambienti.
Per creare davvero ambienti sani, è importante combinare l’uso dei disinfettanti con altre azioni che promuovano la salute sia di chi lavora negli ambienti che di chi li frequenta. Studi recenti suggeriscono che un eccesso di igiene e la mancanza di contatto con i microrganismi naturali possano essere legati all’aumento di allergie e altre malattie, come quelle autoimmuni e alcuni tipi di cancro.

Il Problema dei Disinfettanti Sulle Superfici

L’uso di disinfettanti ad ampio spettro elimina molti batteri dalle superfici, ma questa pulizia profonda dura solo per un breve periodo, tra 30 e 60 minuti. Dopo questo tempo, le superfici vengono nuovamente colonizzate da microrganismi presenti nell’aria, nella polvere o portati dal personale che si muove negli ambienti. In queste condizioni, i batteri patogeni che diventano resistenti ai disinfettanti possono avere un vantaggio, trovando meno competizione e riprendendo a proliferare.
Negli ospedali, ad esempio, l’uso frequente di disinfettanti e antibiotici ha aumentato il rischio di infezioni da batteri resistenti. È quindi essenziale non solo sanificare, ma anche promuovere la presenza di microrganismi benefici che possano aiutare a mantenere un ambiente sano e a ridurre la presenza di batteri dannosi.

L’Utilizzo dei Microrganismi Effettivi

Negli ultimi anni, la tecnologia ci ha permesso di capire meglio come i microrganismi interagiscono con il nostro corpo e l’ambiente. Sono state sviluppate miscele di microrganismi utili, chiamate “Microrganismi Effettivi”, in grado di ridurre gli inquinanti, eliminare i batteri patogeni e ristabilire condizioni sane in molti contesti, come l’agricoltura e l’allevamento.
Questi Microrganismi Effettivi sono stati utilizzati inizialmente in Giappone negli anni ’80 e oggi sono usati in tutto il mondo per diverse applicazioni, dalla bonifica ambientale alla riduzione di emissioni nocive. Contengono una varietà di microrganismi benefici, come lattobacilli, lieviti e batteri fotosintetici, che lavorano insieme per ripristinare l’equilibrio microbiologico.
Gli effetti positivi di questi microrganismi sono stati osservati anche durante epidemie virali passate, come l’influenza suina e l’influenza aviaria, dimostrando che possono aiutare a combattere i virus.

Come integrare i Microrganismi Effettivi nei processi di Sanificazione

Dato l’importante ruolo dei microrganismi nel nostro corpo e nell’ambiente, non dovremmo considerarli semplicemente come nemici da eliminare. Utilizzando i Microrganismi Effettivi direttamente per la pulizia possiamo contribuire a creare ambienti più sani, riducendo la necessità di usare sostanze chimiche aggressive e migliorando la salute di chi vive e lavora in quegli spazi.
Questi microrganismi possono essere applicati attraverso una leggera nebulizzazione, sia in ambienti pubblici che privati, inclusi i mezzi di trasporto e le abitazioni. Funzionano come una sorta di “probiotico” per l’ambiente, proprio come facciamo quando assumiamo probiotici dopo aver preso antibiotici.

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